La divina commedia con brevi e chiare note.

Bologna, Presso Gamberini e Permeggiani, 1826, tre volumi in-4to, legatura coeva in mezza pelle con elaborate decorazioni in oro e titoli sempre in oro su doppio tassello al dorso, piatti marmorizzati, pp. (6), 44, (4), 245, (3) con un ritratto calcografico di Dante al frontespizio e 34 incisioni calcografiche fuori testo (una per ogni canto) + (4), 248, (2) con 33 incisioni calcografiche fuori testo (una per ogni canto) + (4), 206, (2b) con 23 (di 33) incisioni calcografiche. Bella edizione illustrata della Commedia, stampata in bei caratteri tondi e corsivi su carta forte, con ampi margini. Contiene tra l'altro una Vita di Dante (posta in testa al volume I, dopo la dedicatoria) a firma di Paolo Costa, un discorso Della prima e principale allegoria del poema, del conte Giovanni Marchetti, e un apparato redatto dallo stesso Costa, da Dionigi Strocchi, da Giulio Perticari e da Giambattista Giusti. L'edizione fu pubblicata per la prima volta tra il 1819 e il 1821 per cura dell'abate Filippo Macchiavelli (secondo Zambrini [p. 323] fu curata invece proprio da Paolo Costa e Giovanni Marchetti), con le 101 tavole inventate e incise tra il 1806 e il 1807 dallo zio di costui, Giovan Giacomo, noto soprattutto per queste sue mirabili illustrazioni della Commedia, di cui il Ferrazzi esaltava la bellezza e l'aderenza al contenuto del poema (in questa edizione essi furono tuttavia ritoccate per ordine della Curia "onde toglierne la nudità”). Un piccolo strappo alla cuffia di testa del vol. III; labbri e punte un po' consunti; un strappo senza mancanze al margine bianco delle pp. 175-176; tracce di ossidazione solo ad alcune carte, più o meno intense; carta del vol. III (cui mancano 10 incisioni) un po' brunita (evidentemente perché di diversa qualità. Graesse, II, p. 331; Brunet, II, 507; Gamba, 403; Mambelli, 122 (per l'edizione originale).